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2. MONTEPULCIANO

Monte Pulciano, Montepulciano, già Monte Policiano, Mons Politianus

Città nobile con residenza vescovile, situata sulla sommità di un monte che fa da spartiacque tra la Val di Chiana e l’opposta Val d’Orcia.

Il suo territorio è di 165.58 km2 ed ha una popolazione di circa 14.000 abitanti distribuiti fra il borgo di Montepulciano e le varie frazioni:
Acquaviva, Sant’Albino, Stazione, Abbadia di Montepulciano, Gracciano, Valiano.

UN PO’ DI STORIA

Montepulciano fu abitata già in epoca etrusca, nel momento di potere del mitico lucumone Porsenna (vissuto tra il VI e il V secolo a.C) come testimoniano le eccezionali scoperte archeologica effettuate nella Fortezza medievale nel 2014, che hanno portato alla luce frammenti di antefisse, di tegole e intonaci dipinti, pesi da telaio e oggetti di antica manifattura riferibili a edifici di prestigio o di rappresentanza databili appunto al VI-V secolo a.C.

All’insediamento etrusco e al successivo “castellum” Romano si sostituì una piazzaforte bizantina divenuta con l’occupazione longobarda sede di una “centena”(reparti militari) con a capo un centenario, avente funzione giudiziaria del territorio. In un documento dell’anno 714 compare per la prima volta col nome di “castello Politiano”. Fu proprietà regia o imperiale. In forza delle costituzioni municipali concesse dall’imperatore Ottone I nel sec. X, in Montepulciano si sarebbe stabilito un governo comunale in cui l’assemblea del popolo esercitava il potere legislativo e i due consoli annuali erano coadiuvati da un consiglio detto di “credenza”. Forse le questioni di confino fornirono il pretesto per una guerra contro Siena nel 1108 e verso la metà del sec. XII il castello apparteneva al conte Paltronieri che possedeva i poteri del principe. Nel 1202, avendo Montepulciano compiuto atto di sottomissione a Firenze, Siena si appellò alla dieta dei rappresentanti delle città toscane riunita a San Quirico d’Orcia (1205) che sentenziò a suo favore riconducendo Montepulciano sotto il dominio senese. Due anni dopo è nuovamente occupata dalle milizie fiorentine e, poco dopo, costretta a cercare la protezione di Orvieto contro Siena.

Occupata nell’ottobre 1232 (mura e fortificazioni smantellate), quindi abbandonata e di nuovo ottenuta per intervento di Re Manfredi dopo la vittoria di Montaperti (1261), cade per un breve periodo sotto la protezione di Carlo d’Angiò (1267), poi è governata da un podestà senese secondo i vecchi statuti (1294). Nel 1337 si dà un nuovo statuto rinnovando le clausole del patto di sottomissione a Siena.

Nel periodo senese Montepulciano conosce la tirannia dei nobili Del Pecora i quali sempre in lotta tra di loro porteranno discordia e lotte fratricide tra i membri di questa famiglia che gettano il comune in una profonda crisi finanziaria. Nel 1355 l’imperatore Carlo IV, posti a freno i Del Pecora, li nomina suoi vicari. Insicuri di Siena, questi vi chiamano una guarnigione perugina che si installa nella fortezza e stringono con Perugia un trattato di alleanza (Niccolò) la quale avrà in dono il castello di Valiano e (Jacopo) la supremazia su Montepulciano. Nel 1359 Perugia rinuncia a ogni diritto, per cui i decenni seguenti vedono la città sottoposta ora a Siena e Firenze: a quest’ultima resterà legata dalla prima metà del secolo XV alla costituzione dello Stato mediceo, salvo nuovi accordi con Siena (1495-1511) interrotta dal senese Pandolfo Petrucci che decide di riconsegnare Montepulciano alla signoria fiorentina.

Nel 1561 è elevata a sede vescovile acquisendo titolo di città. Con la morte del granduca Ferdinando I (1609), per testamento viene governata dalla vedova Cristina di Lorena, alla cui scomparsa (1636) torna sotto la diretta giurisdizione granducale.

Dal 1774 incorpora l’attuale frazione di Valiano, già comunità indipendente. Nei primi decenni del secolo XIX condivide le vicende amministrative dei comuni senesi della Valdichiana essendo assegnata per un breve periodo al compartimento aretino. Nel 1848 le competenze dell’intero circondario di Montepulciano vengono trasferite al compartimento di Siena. Dal 1808 al 1927 è sede della sottoprefettura.


UN PO’ DI ATTUALITÀ

Ogni anno nel mese di febbraio in Montepulciano, nell’antica Fortezza, si celebra uno degli eventi più riconosciuti del settore vinicolo: Anteprima del Vino Nobile. Tra la fine di luglio e la prima settimana di agosto vi si tiene il Cantiere Internazionale d’Arte, manifestazione in prevalenza musicale, con spazi teatrali e di arti visive. Per la festa dell’Assunta, sul sagrato del Duomo, rivive nei costumi d’epoca la tradizionale recita del Bruscello una rappresentazione popolare cantata, che dal 1939 è messa in scena in Piazza Grande nei giorni di ferragosto. Il testo, in ottave concatenate, è di argomento leggendario, storico o ispirato a una vicenda comica famigliare.

L’ultima domenica di agosto si tiene il Bravìo delle Botti, è la sfida che si disputa ogni anno a Montepulciano tra le 8 contrade del borgo (Cagnano, Collazzi, Gracciano, Le Coste, Poggiolo, San Donato, Talosa, Voltaia), in onore del santo patrono, San Giovanni Decollato.

Il Bravìo trae le sue origini nel XIV secolo e originariamente, era corso con i cavalli chi arrivava primo si aggiudicava il “Bravium”, che consiste in un panno dipinto recante l’immagine iconografica del patrono di Montepulciano, San Giovanni Decollato, in onore del quale si
disputa ogni anno la manifestazione. Verso la fine del XVII secolo, fu soppresso per motivi di ordine pubblico. La versione attuale risale al 1974 quando un parroco, Don Marcello Del Balio, ebbe l’originale idea di trasformare l’antica corsa di cavalli con la corsa delle botti. E’ una rievocazione storica di una sfida tra le otto contrade cittadine. Le botti, dal peso di circa 80 kg ciascuna, sono spinte e fatte rotolare da due atleti per ciascuna contrada detti “spingitori”, lungo il percorso in salita di circa 1800 metri che si snoda tra le affascinanti vie del centro storico della città poliziana fino all’arrivo situato sul sagrato del Duomo in Piazza Grande.


IL PANORAMA DI MONTEPULCIANO

Il panorama di Montepulciano visto dall’azienda vinicola Salcheto, mostra il profilo della città quasi per intero.

Da qui possiamo ammirare, la conformazione della balza tufacea che comunemente è chiamata “il Sasso”, in altre parole quelle rocce che poggiano su di un banco di tufo misto a calcare e idrato di ferro, su cui Montepulciano ha affondato le fondamenta della Città.

In evidenza in alto a sinistra il profilo della Fortezza (1) di Montepulciano, oggi sede del Consorzio del Vino Nobile ed Enoteca e la sede estiva della Kennesaw University della Georgia (USA), nonché sede di esposizione d’arte.

L’edificio posto appena sotto l’antica Fortezza è la chiesa di Santa Maria dei Servi, (2) fu costruita nel ‘300 è consacrata nel 1319. La facciata presenta un portale a cuspide in stile gotico e nel sottotetto archetti pensili. L’interno barocco è di Andrea Pozzo gesuita architetto e pittore che lasciò molte opere a Montepulciano.

Più spostato a destra è il Campanile quadrangolare della Cattedrale (3) di Santa Maria Assunta, edificata su progetto dell’orvietano Ippolito Scalza tra la fine del XVI e la prima metà del XVII secolo, sul luogo della preesistente pieve di Santa Maria.

All’interno del Duomo (a tre navate e soffitto a capriate) vi è la parte superstite del Cenotafio Aragazzi a cui lavorò Michelozzo a partire dal 1427 fino al 1436. Scomposto, e perduto nel Settecento, la statua giacente e altri sei pezzi stupendamente scolpiti sono sparsi in vari angoli della chiesa.

Panorama di Montepulciano, Bartolomeo Barbiani, prima metà del secolo XVII.

L’altar maggiore ha, sopra la mensola marmorea, il grandioso polittico dell’Assunzione di Taddeo di Bartolo datato al 1401. Si tratta dell’opera pittorica più importante conservata a Montepulciano. Nella prima cappella a sinistra il gotico fonte battesimale, in marmo, del senese Giovanni d’Agostino (seconda metà del XIV secolo) e il dossale in terracotta invetriata di Andrea della Robbia (XVI secolo). E inoltre una tela raffigurante San Sebastiano di Andrea del Sarto e un piccolo tabernacolo posto su un pilastro della navata di sinistra su fondo oro del senese Sano di Pietro.

La torre merlata che gli sta accanto è quella del Palazzo Comunale, (4) la cui facciata è stata realizzata da Michelozzo Michelozzo nel XV secolo.

In fondo a destra si erge un altro Campanile è quello del complesso chiesastico di San Francesco del XIII secolo (5). La facciata presenta un bel portale a cuspide e trombatura a due colonnine, in stile gotico. La tradizione vuole che dal pèrgamo posto sulla facciata del convento abbia predicato il senese San Bernardino.

Fra gli edifici antistanti la Cattedrale e il Palazzo Comunale, che poggiano sulla prima cinta muraria della Città, c’è il Palazzo Contucci, già appartenente alla famiglia Del Monte, appartenente ad un famigliare di Papa Giulio III. Il palazzo fu realizzato da Antonio da Sangallo il Vecchio nel secolo XVI e completato nella parte superiore, quella in cotto con le finestre a cartella, da Baldassarre Peruzzi. All’interno, al piano nobile, un bel salone affrescato con le magnifiche prospettive di Andrea Pozzo.