1. STORIE DELLA TERRA
BENVENUTI NELLA NOSTRA STORIA
La memoria popolare toscana ci ha tramandato la parola SALCO per indicare il Salice, una pianta ricca di simbologia per tutte le civiltà che si sono avvicendate dall’antichità ad oggi. Per i Celti ad esempio rappresentava una divinità femminile, gli ebrei lo consideravano in grado di propiziare la pioggia mentre per i Greci antichi era l’albero in connessione con l’aldilà per la facilità con cui i rami si rigeneravano una volta spezzati. D’altronde i suoi rami hanno sempre avuto una particolare rilevanza nella quotidianità popolare essendo usato per comporre cesti e sedute e nelle zone vinicole, come la nostra, per legare le viti ai pali. In questa valle ricca di acqua i salici abbondavano e la vita rurale si è insediata lungo il torrente che l’attraversa fin dall’epoca longobarda quando appunto la parola SAL, “casa” in quest’antica lingua, ne influenzerà il nome. Benvenuti a Salcheto, quella che noi amiamo pensare come la casa dei salici, del buon vino e dei buoni pensieri.
SIGNIFICATO E SIMBOLOGIA DEL SALICE
Nella lettura etimologica
Salice = dal latino salix, da una radice selik, solik e
dal greco helike, antico alto tedesco salaha
Il Salice è l’albero della coscienza del bene e del male, l’albero della vita, l’albero che interessa e fonde i tre livelli del vivente (il sotterraneo, il terreno e il celeste), se è riproposto capovolto, rappresenta il mutamento dello spirito nella materia. I suoi rami sono flessibili mentre le sue foglie, strette e lunghe, appaiono di un particolare color verde argento, specialmente nella varietà che è comunemente conosciuta con il nome di Salice Piangente. Una particolarità di quest’albero è quella di produrre frutti che giunti velocemente a maturazione, cadono a terra dando la sensazione che l’albero se ne sia liberato prematuramente. Le prime notizie su questa elegante pianta ci giungono da antichi testi egizi risalenti al II millennio a.C., Ma fu Ippocrate, nel V secolo a.C. A descrivere per la prima volta le sue proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche.
Il termine SALICE ha origini celtiche e il suo significato è “vicino l’acqua”. Il Salice sia dal punto di vista prettamente simbolico che naturale è molto legato all’elemento acqua e alla magia insita in essa.
Per i Celti in particolare e per altri popoli in generale, il Salice era considerato una divinità femminile e il suo culto, legato ai cicli lunari e alla fecondità, ricoprì sempre una grande importanza nel corso dei secoli. Il legno dei Salici era utilizzato per la costruzione di strumenti musicali e con i rami si realizzavano le ceste usate durante i sacri riti per deporre offerte.
Nella Grecia antica il Salice era considerato, per eccellenza, l’albero in connessione con l’aldilà. Questo per via della facilità con cui i rami, una volta spezzati, si rigenerano e ricrescono. Per il popolo ebraico, i Salici erano considerati alberi che avevano il potere di propiziare la pioggia e venivano venerati come tutto ciò che è legato all’acqua. Nell’antica Mesopotamia, i Salici erano utilizzati per lenire stati febbrili e reumatismi. A Roma, invece, erano usati i rami di Salice (vimini) per la manifattura di ceste.
In Britannia il Salice era legato al mondo delle streghe. Secondo una tradizione, intrecciando due rami di salice a formare una croce, si poteva prevedere la propria morte. Se la croce posta su una fonte sacra galleggiava, la morte era vicina, se affondava, il tempo era ancora lontano. Diversamente, nella tradizione cristiana i Salici piangenti assumono il significato di castità e purezza. E secondo una antica leggenda, Gesù, cadendo per l’ennesima volta nel percorso verso il Golgota, si aggrappò ai rami di un Salice per potersi rialzare.
Da allora quest’albero assunse il significato di dolore e lacrime. Nel periodo medievale, si riteneva che, essendo legato alle divinità femminili e alle streghe, avesse il potere di emanare malefici. In oriente, invece, i Salici hanno avuto da sempre un simbolismo positivo. Rappresentavano, infatti, l’immortalità, l’eternità e la spiritualità. Per questo motivo il suo legno è utilizzato per la manifattura di statue, di colonne e di elementi di architettura sacra.